Il Mezzogiorno spinge l'eolico in Italia, ma l'Europa è ancora lontana

L’Italia punta sull’eolico, ma è ancora indietro rispetto ai Paesi europei che sfruttano il vento in mare

di Redazione - 25/01/2024 14:58

Chi semina vento raccoglie energia, e l'Italia sta iniziando a capirlo adesso più di prima. Lo scorso anno le rinnovabili hanno coperto circa il 44% della produzione interna, con un ruolo importante dell'eolico, che ha generato un quinto di tutta l'energia verde. Ma quali sono le regioni più virtuose?

Le regioni italiane più virtuose

Secondo i dati del Sistema Gaudì, gestito da Terna, a fine 2023 il nostro Paese ha registrato una potenza eolica installata di 12,34 GW, distribuita in 6.061 impianti, la maggior parte dei quali è dislocata nel Mezzogiorno, dove il vento è più forte e costante. A guidare la classifica è la Puglia, con 3,10 GW e 1.386 impianti, seguita dalla Sicilia, con 2,26 GW (941 impianti) e dalla Campania, con 1,95 GW e (642). Le tre regioni hanno anche registrato la maggiore crescita annuale, aggiungendo alla rete 559 MW, pari al 74% della nuova capacità eolica installata nel Belpaese nel 2023.

L'Italia è quinta in Europa per produzione eolica installata

Bene, ma i margini di miglioramento sono ancora ampi: l'Italia è infatti il quinto paese in Europa per potenza eolica installata, dopo Germania, Spagna, Francia e Regno Unito, ma resta ancora lontana dai primi della classe sia per capacità assoluta, sia per quota di energia eolica sul totale della produzione elettrica.

Secondo i dati di WindEurope, l'associazione europea dell'industria eolica, nel 2023 la Germania ha registrato una potenza eolica installata di 62,8 GW, di cui 8,4 GW offshore, producendo il 27% della sua elettricità dal vento, mentre il Regno Unito si è attestato a 24,7 GW, di cui 10,4 GW offshore, con il 24% di elettricità prodotta. L'Italia, invece, conta una una potenza eolica installata di 11,1 GW, tutta onshore, e ha prodotto solo il 9% della sua elettricità dal vento. Dati che dimostrano come il Paese debba spingere ancora di più in questa direzione, soprattutto nello sviluppo dell'eolico offshore, che offre maggiori potenzialità e minori impatti ambientali e paesaggistici.