Per la prima volta nella storia, lo scorso maggio la produzione di energia elettrica derivata da eolico e fotovoltaico ha superato quella dei combustibili fossili in Unione Europea.
Il 31% del fabbisogno energetico dei 27 Paesi membri è quindi stato coperto dalle due fonti rinnovabili, per un totale di 59 TWh prodotti, mentre le fonti fossili, al 27%, hanno segnato il minimo storico con 53 TWh.
A divulgare i dati, riportati da QualEnergia, è stato il think thank Ember, che ha ritenuto la crescita del fotovoltaico, le ottime rese dell'eolico e la scarsa di domanda di energia i principali responsabili dei risultati record.
I numeri
Andando a sviscerare i numeri più nel dettaglio, notiamo che a maggio il solare ha fornito il 14% dell'elettricità, mettendo a segno il massimo storico di 27 TWh (e andando a superare per la prima volta il carbone, al 10% del fabbisogno totale).
L'eolico, al 17% dell'energia prodotta (32 TWh), non ha eguagliato il record di gennaio (23%) ma ha incassato comunque un buon risultato.
L'exploit di entrambe le fonti green ha fatto scendere ai minimi storici la produzione mensile di carbone, di appena 20 TWh (un dato inferiore a quello di maggio 2020, quando il lockdown che ha bloccato l'Europa aveva bruscamente arrestato la produzione di carbone, a poco più del 10% del mix energetico).