Una scarpa che non serve per correre, ma per recuperare. Nike ha presentato Hyperboot, calzature high-tech da 899 dollari progettate per aiutare gli atleti a recuperare più rapidamente dopo l’allenamento. Il lancio, previsto per il 17 maggio negli Stati Uniti, segna l’ingresso del colosso dello sportswear nel mondo del recupero attivo, forte di una collaborazione con Hyperice, azienda specializzata in dispositivi per il benessere muscolare.
Le Hyperboot sono pensate per fare molto più che camminare. Integrano due tecnologie avanzate già note nel settore del recupero sportivo: Normatec, che sfrutta la compressione pulsante per stimolare la circolazione sanguigna, e Hyperheat, un sistema di riscaldamento localizzato per caviglie e piedi. L’obiettivo? Accorciare i tempi di recupero, ridurre dolori muscolari e aumentare l’ossigenazione dei tessuti.
Compressione, calore e controllo via app: come funziona Hyperboot
Il design della scarpa è fuori dagli schemi, ma è la funzionalità a fare notizia. All'interno delle Hyperboot si trovano sacche d’aria riscaldate che offrono tre livelli selezionabili di calore e di pressione, attivabili tramite i pulsanti sul tallone o direttamente dall'app Hyperice. Le impostazioni disponibili vanno da 44°C a 52°C per il calore, e da 50 mmHg fino a 210 mmHg per la pressione, valori paragonabili a dispositivi medici per la terapia compressiva.
La batteria integrata, ricaricabile, consente di utilizzare la scarpa attivamente per circa 60-90 minuti con le impostazioni al massimo. È abbastanza per un trattamento completo post-allenamento o anche per preparare i muscoli prima di una prestazione importante.
Con Hyperboot, l'azienda americana non vende quindi solo una scarpa, ma un’esperienza pensata per chi vuole ottimizzare il proprio corpo come un professionista. È il segnale di un trend in crescita: quello della tecnologia indossabile integrata direttamente nell’equipaggiamento sportivo. E non è un gadget: si parla di benefici concreti e misurabili per chi pratica sport ad alto livello o anche solo con costanza.
Certo, il prezzo è alto, ma l’investimento potrebbe aver senso per chi cerca ogni possibile vantaggio competitivo (potendoselo permettere). E se oggi sono solo le Hyperboot, domani potremmo vedere questo tipo di tecnologia applicata a scarpe da corsa, da palestra, o da outdoor.