Microsoft spinge l'acceleratore su Copilot: ecco come cambia Windows 11

Le nuove Copilot Actions eseguono task su app e documenti come un umano. L’utente vede, approva, interrompe

di Gabriele Arestivo - 16/10/2025 15:00

In fondo lo sapevamo già: l'intelligenza artificiale generativa si sta evolvendo rapidamente, e da chatbot, servizi per la creazione di immagini e video sta assumendo nuove forme, entrando nei sistemi operativi.

Non può certo sottrarsi a questo cambiamento epocale Windows 11, con l’assistente AI che adesso diventa parte del flusso quotidiano, con nuove integrazioni e funzioni. L’approccio annunciato da Microsoft prova a bilanciare utilità e controllo, evitando toni salvifici e lasciando all’utente il timone.

Voce, visione e un ingresso più naturale

Così, presto, potremo richiamare l'assistente AI su Windows 11 utilizzando queste due parole: “Hey Copilot; si avvierà la conversazione a voce che si potrà chiudere con “Goodbye”.

L’obiettivo è ridurre i passaggi e la necessità di un prompt, lasciando che l’utente chieda e riceva indicazioni passo-passo dentro le app. Copilot Vision (ve ne abbiamo parlato qui) aggiunge la capacità di “vedere” il desktop o una singola finestra e mostrare come completare un’azione (“show me how”) in Word, Excel, PowerPoint e in altre interfacce. È un uso pragmatico: meno magie, più istruzioni contestuali.

La taskbar parla con Copilot

Per integrare l’assistente nella routine, Microsoft sta testando con gli Insider una barra delle applicazioni con “Ask Copilot”: voce, testo e Vision convivono in un unico punto d’accesso. La ricerca di Windows si snellisce e restituisce risultati mentre si digita, senza estendere i permessi oltre quelli del sistema: utile quando si vive fra molte cartelle e documenti locali.

Copilot Actions su Windows (in anteprima)

Il passaggio più interessante è la comparsa delle Copilot Actions in versione preview: l’agent può eseguire azioni sui file e sulle app locali “cliccando e digitando” come farebbe un umano. Si descrive l’obiettivo (“ordina le foto del viaggio”, “estrai le scadenze da questo PDF”) e Copilot prova a portarlo a termine, con la possibilità di monitorare e riprendere in mano il controllo. L’avvio sarà graduale, con casi d’uso limitati per calibrare modelli e interfacce.

Sicurezza: permessi minimi e spazi isolati

Più autonomia per gli agent significa anche più rischio di "prompt injection" e abusi. Per questo le funzioni agentiche sono spente di default e si attivano manualmente dalle Impostazioni. Quando abilitate, l’agente opera con:

  • Account separato e standard, distinto da quello dell’utente.
  • Workspace isolato, un desktop “contenuto” con permessi granulari e confini difesi a livello di sistema.
  • Trasparenza delle azioni sensibili: accessi extra richiedono conferma esplicita e seguono i meccanismi di autorizzazione di Windows.
    Il messaggio è chiaro: privilegi minimi, logiche di trust e controllo esplicito restano precondizioni.

Connettori e export: Copilot capisce i tuoi servizi

L’app Copilot su Windows si collega a OneDrive e Outlook (email, contatti, calendario) ma anche a Google Drive, Gmail, Calendar e Contacts. Il vantaggio è pratico: si può chiedere “trova l’email del commercialista” o “mostrami l’ultima riunione con Marta” senza saltare tra app.

Le risposte si esportano direttamente in Word, Excel o PowerPoint. Cresce, inoltre, l’integrazione con Impostazioni: si chiede “rendi lo schermo più leggibile” e si atterra sulla pagina corretta del pannello, evitando giri a vuoto. Un ecosistema che dialoga, per davvero.

Esplora File e azioni AI

Nel menu contestuale di Esplora File arrivano nuove azioni alimentate da AI. Manus promette di generare un mini-sito a partire da documenti e immagini locali, richiamabile con “crea sito con Manus”. Filmora apre invece un percorso rapido di montaggio video. Sono esperienze in anteprima, basate sull’infrastruttura agentica (incluso il Model Context Protocol), e puntano a lavorare accanto all’utente, non al suo posto.

Per chi prova i Copilot+ PC nel canale "Insider", Zoom si integra con Click to Do: passando il cursore su un indirizzo email visibile a schermo si può avviare la schedulazione di una riunione senza fare copia-incolla o cambiare finestra. È un esempio di “micro-azione” contestuale che riduce gli alt-tab.

E in Italia?

Con la progressiva fine del ciclo di vita di Windows 10, molte PMI e professionisti stanno già migrando a Windows 11 o valutando nuovi PC con NPU dedicate. Il pacchetto AI di Microsoft resta opzionale e procede per anteprime: una scelta utile per realtà italiane che gestiscono dati sensibili e devono conciliare produttività, compliance e policy interne.

Il consiglio è di testare in ambienti pilota: abilitare solo i connettori necessari, verificare i confini del workspace degli agent, documentare permessi e responsabilità. L’AI nel sistema operativo è un passo strutturale, ma la governance, più che la quantità di funzioni, ne determinerà l’impatto reale.