Quattro Stati in quattro giorni: il nostro viaggio con Cupra Tavascan

Un itinerario europeo per testare il primo SUV elettrico del marchio: consumi, comfort e prestazioni raccontati in viaggio da Barcellona e Milano

di Greta Rosa - 07/05/2025 16:47

Ci sono viaggi che iniziano con l'intento di mettere alla prova un'auto e finiscono per rivelare molto di più. Quello affrontato a bordo della Cupra Tavascan Endurance - versione ottimizzata per l’autonomia del primo SUV elettrico del marchio spagnolo in orbita a Volkswagen - appartiene a questa categoria. L’obiettivo era semplice: "stressare" il veicolo per verificarne l'autonomia reale e le prestazioni su strada, partendo da Barcellona e attraversando Spagna, Francia, Principato di Monaco e Italia, per un totale di oltre 1.000 chilometri.

Esteticamente distintiva, con linee tese e taglio da SUV coupé, la Tavascan si inserisce in un contesto di crescita costante del mercato SUV elettrico, che nel solo 2024 ha rappresentato oltre il 40% delle immatricolazioni BEV in Europa, secondo i dati ACEA. Un segmento competitivo, presidiato da modelli come Tesla Model Y, Ford Mustang Mach-E e gli equivalenti del gruppo Volkswagen (ID.5 e Audi Q4 e-tron), con cui la Tavascan condivide la piattaforma modulare MEB.

La versione Endurance è la più “razionale” delle due disponibili (l’altra è la VZ - che sta per "Veloz" - da 340 CV e trazione integrale): monta un motore posteriore da 210 kW (286 CV) e una batteria da 77 kWh netti, con un’autonomia dichiarata di 557 km nel ciclo WLTP. Ma la prova su strada, come sempre, racconta una realtà un filo diversa.

Il nostro viaggio

Siamo partiti da Barcellona con la batteria carica al 97%. Dopo 367 km percorsi quasi interamente in autostrada, siamo arrivati in Provenza con il 10% residuo. Tradotto: l’autonomia reale su tragitto veloce si assesta intorno ai 425 km. Il consumo medio? Poco sopra i 17,5 kWh/100 km, un dato decisamente competitivo per un SUV elettrico da oltre due tonnellate.

Ma è stato il giorno successivo a rivelare la vera anima della vettura. Percorrendo strade secondarie tra la Provenza e la costa, tra saliscendi, curve e andature più rilassate, la Tavascan si è trasformata. I consumi si sono abbassati fino a 15 kWh/100 km, la guida si è fatta più fluida e gli ADAS hanno sfoderato ancora più precisione: mai invasivi, sempre coerenti, capaci di seguire la traiettoria con discrezione. Ci esponiamo senza timore: è uno dei sistemi di guida assistita migliori mai provati sinora.

Pit stop per la Formula E e rientro

L’arrivo nel Principato di Monaco non è stato solo simbolico: proprio lì, nel weekend del nostro viaggio, Cupra era in pista nel campionato di Formula E con il team Cupra-Kiro. Una presenza che non serve solo al marketing, ma che è un banco di prova reale dove software, sistemi di recupero energetico e soluzioni aerodinamiche vengono sviluppati in condizioni estreme. Nei box, tra ingegneri e dati in tempo reale, prende forma quell’ecosistema tecnologico che alimenterà la produzione di serie nei prossimi anni. E che fa riflettere su quanto il mondo delle corse sia intrecciato a doppio filo a quello della strada.

Il viaggio si è concluso a Milano, dopo più di 1.000 chilometri e soste regolari presso le principali reti di ricarica ad alta potenza. La Tavascan ha dato prova di solidità, precisione e affidabilità in ogni contesto. La velocità di ricarica non è strabiliante, ma mantiene il picco più a lungo di tanti concorrenti: fino a 135 kW in corrente continua, con l’80% riottenibile in poco più di mezz’ora. 

L'auto non ci ha deluso nemmeno sul fronte tecnologico: il sistema di infotainment è dominato da un ampio display touch da 15 pollici, orientato verso il guidatore per facilitare la lettura delle informazioni (cosa che abbiamo molto apprezzato). L'interfaccia è fluida e intuitiva, con comandi a sfioramento e feedback aptico, e il sistema supporta Apple CarPlay e Android Auto, che funzionano senza intoppi.

Il prezzo resta l’unica nota potenzialmente critica. Si parte da 52.750 euro per la versione Endurance, con una dotazione completa ma con l’ostacolo della produzione cinese, soggetta ai dazi europei sull’import di EV extra-UE. Una scelta di industrializzazione che potrebbe pesare nei mercati più sensibili al tema.

In ogni caso, la direzione imboccata da Cupra è chiara: rafforzare la sua identità, che è sempre più giovane, sportiva ed elettrica. Il brand (oggi presente in più di 50 mercati) non sta reinventando l’elettrico, lo sta interpretando a modo suo: design riconoscibile, scelte nette, nessuna ostentazione. Dopo la Born e in attesa della Raval, la Tavascan è il tassello che mancava. Non cerca di stupire a ogni costo. E forse, proprio per questo, convince più di molte altre.