Nel dibattito sulla mobilità sostenibile si parla spesso di motori, batterie, infrastrutture. Molto meno, invece, si guarda a ciò che tiene letteralmente in strada un’auto: le gomme. Eppure è proprio in quest’area - spesso trascurata, ma tra le più complesse da innovare - che stanno iniziando a emergere i primi segnali di cambiamento. Il comparto degli pneumatici, con un mercato globale che nel 2024 supera i 200 miliardi di dollari, resta uno dei meno coinvolti nella transizione ecologica. Le soluzioni realmente sostenibili rappresentano ancora una nicchia minuscola, ostacolate dalla difficoltà di combinare prestazioni elevate e materiali alternativi. Ma il comparto inizia a muoversi, e uno dei segnali più concreti è arrivato dal Fuorisalone di Milano, dove è stato presentato il P Zero E, il primo pneumatico Ultra High Performance (UHP) sviluppato da Pirelli che utilizza il 55% dei materiale di origine naturale e riciclati.
Origine biologica e riciclata
Il P Zero E è pensato per i veicoli elettrici, che hanno masse maggiori e una coppia più immediata rispetto ai modelli tradizionali. Tutta la gamma porta la marcatura Elect, che segnala la presenza di tecnologie che ottimizzano autonomia, silenziosità e durata, elementi cruciali per i veicoli BEV.
Ma è soprattutto il dato delle prestazioni certificate a colpire: il P Zero E è, ad oggi, l’unico pneumatico UHP con tripla classe A sull’etichetta europea — per aderenza sul bagnato, resistenza al rotolamento e rumorosità. Un risultato ottenuto lavorando su più fronti, dalle mescole alla geometria degli incavi, ridisegnati per limitare il rumore e migliorare la rigidità in fase di coppia.
Le prestazioni, garantite anche dopo l’usura, non arrivano a scapito dell’ambiente. Oltre alla gomma naturale, tra i materiali impiegati ci sono bio-resine, ryon, nerofumo riciclato, silice derivata dalla lolla di riso e lignina (un sottoprodotto dell'industria della carta). Rispetto a un set equivalente di pneumatici P Zero standard, il nuovo modello permette di evitare l’uso di 12 kg di materiali fossili e di abbattere le emissioni del 24%.
Guardando al futuro, l'asticella si alza ancora di più: l'azienda punta a superare il 60% di materiali di origine naturale e il 12% di materiali riciclati nei suoi pneumatici entro il 2030, riducendo l'uso di materiali fossili al di sotto del 30%
In caso di foratura, si continua a viaggiare
Oltre alla tecnologia Elect, Pirelli ha presentato RunForward, pensata per i veicoli elettrici che, spesso, non prevedono la ruota di scorta. Il sistema permette di proseguire la marcia fino a 40 km anche in caso di foratura, grazie a rinforzi differenziati sui fianchi dello pneumatico. Non serve un cerchio speciale, e non si compromette il comfort acustico. Anche qui, progettazione e simulazione giocano un ruolo centrale: le geometrie dei rinforzi sono ottimizzate per mantenere prestazioni elevate anche “a piatto”.