In giro con Tesla Model Y Performance: 460 CV, sospensioni attive e 0-100 in 3,5 secondi

Abbiamo provato la versione più veloce della Model Y che porta su un SUV di segmento C oltre 460 CV, trazione integrale e assetto a controllo elettronico, con un listino sopra i 60 mila euro

di Gabriele Arestivo - 27/11/2025 10:47

Quando Tesla ha presentato la Model Y, l’obiettivo era chiaro: portare la formula Model 3 nel territorio dei SUV compatti, il segmento che oggi vale buona parte del mercato globale. Oggi quella famiglia si arricchisce della versione più estrema, la Model Y Performance di nuova generazione: stesso “guscio” da crossover di segmento C/D, ma con un’attenzione tutta diversa a motori, assetto e risposta dinamica. È, sulla carta, la declinazione meno razionale della gamma. Ma è davvero così anche al volante?

La tecnica: potenza vera, non solo numeri da scheda

La nuova Model Y Performance porta in dote un pacco batterie aggiornato, con celle a densità energetica più alta, e una doppia motorizzazione elettrica che arriva a 460 CV complessivi, sempre con trazione integrale. Tesla dichiara uno 0-100 km/h in 3,5 secondi e una velocità massima di 250 km/h. Valori che, su un SUV alto e pesante, restano impressionanti anche in un 2025 affollato di elettriche veloci.

La parte interessante, però, è ciò che sta sotto: sospensioni a controllo elettronico con ammortizzatori a taratura variabile, schema rivisto con molle e barre antirollio dedicate, irrigidimento della struttura posteriore. È un intervento più profondo di un semplice “boost” di potenza e si sente fin dai primi chilometri.

Al volante: tanto grip, tanta spinta, qualche inevitabile limite

I circa 500 chilometri percorsi tra tangenziali, autostrada e tratti collinari raccontano un’auto che, messa nella modalità più aggressiva, fa sul serio. In accelerazione, la spinta è quella tipica Tesla: immediata, continua, con sorpassi che richiedono pochi metri di strada e una certa disciplina del piede destro. Il nuovo assetto tiene insieme il tutto meglio di quanto ci si aspetterebbe da una carrozzeria così alta: il beccheggio in frenata è contenuto, il rollio in curva c’è ma è ben controllato, e l’avantreno resta sincero anche quando si forza l’ingresso.

Rispetto alle versioni meno potenti, la differenza non è tanto “quanta” accelerazione si ha a disposizione, ma come viene scaricata a terra. Il lavoro delle sospensioni adattive si percepisce nella capacità di assorbire le sconnessioni senza far esplodere rimbalzi eccessivi, soprattutto scegliendo il settaggio più morbido in città. Messa in modalità più rigida, la Y Performance tiene meglio la traiettoria e riduce gli impuntamenti, ma sulle pavimentazioni rovinate tipiche delle nostre strade la rumorosità di rotolamento e le reazioni secche delle 21 pollici diventano la principale controindicazione.

Lo sterzo è rapido e coerente con la vocazione dell’auto: non chirurgico come su una berlina bassa, ma abbastanza preciso da far dimenticare per lunghi tratti che si sta guidando un SUV. I freni, complice anche la frenata rigenerativa, non danno mai la sensazione di andare in affaticamento nell’uso stradale, a patto di non cercare il tempo sul giro.

Autonomia e consumi: il compromesso è lì, ma resta gestibile

Con 580 km WLTP dichiarati, la Model Y Performance accetta un compromesso rispetto alla Long Range (che si spinge intorno ai 600 km), ma sulla carta resta una delle versioni “cattive” più efficienti del mercato. Nel nostro test, con temperature miti e una guida tutt’altro che da “eco-run”, la media si è assestata intorno ai 18–19 kWh/100 km: valori che rendono realistica un’autonomia sui 400 km abbondanti nell’uso misto, meno se si insiste a lungo con velocità autostradali da codice pieno.

È qui che emerge la domanda di fondo: ha senso sacrificare una parte di margine sull’autonomia per avere questa risposta in accelerazione su un’auto nata come SUV famigliare? Per la maggior parte degli utenti (e anche per noi) la risposta resta no: la Long Range continua a essere la scelta più logica, più comoda sulle lunghe distanze e già ampiamente sufficiente per qualunque sorpasso in sicurezza.

Prezzo e contesto: a chi parla davvero questa versione

Sul fronte economico, la nuova Model Y Performance si colloca intorno ai 63.000 euro chiavi in mano in Italia, a seconda di optional e colore, con uno scarto di diversi migliaia di euro rispetto alle versioni meno spinte. È il territorio dei SUV elettrici ad alte prestazioni: qui si muovono, con filosofie diverse, anche proposte come Kia EV6 GT o Ford Mustang Mach-E GT, spesso meno efficienti ma più “sfacciate” sul piano dell’immagine.

Il punto di forza della Model Y Performance è proprio questo equilibrio un po’ paradossale: un’estetica quasi identica alle altre Y, un’abitabilità invariata e, sotto, un pacchetto telaio–motori che le permette di tenere il passo, in accelerazione, con sportive ben più specialistiche. È una scelta di nicchia dentro un modello che, numeri alla mano, nicchia non è affatto.

Per chi fa molti chilometri l’anno, ha modo di ricaricare a casa o in azienda e considera la dinamica di guida una parte essenziale dell’acquisto, la Model Y Performance è una proposta coerente, con compromessi tutto sommato controllati su autonomia e comfort. Per tutti gli altri, resta più sensato guardare alla Long Range: meno spettacolare, più allineata all’idea di SUV elettrico da usare ogni giorno senza doversi chiedere, a ogni accelerazione a fondo, se tutta questa potenza servisse davvero.