Duemila chilometri in Mazda 6e: radiografia di un viaggio in elettrico lungo lo Stivale

La nostra prova della nuova berlina elettrica giapponese mette in fila numeri di efficienza, consumi e costi

di Redazione - 14/11/2025 12:47

L’idea di attraversare l’Italia da Nord a Sud e ritorno con un’elettrica, senza trasformare il viaggio in un tetris di colonnine e ansia da autonomia, per alcuni è ancora una chimera. Nonostante le auto EV non siano più una minuscola nicchia nel nostro Paese (nei primi dieci mesi del 2025 sono state immatricolate 67.086 vetture a batteria, il 28,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2024, per una quota di mercato del 5,2%, secondo i dati Motus-E), il ritornello di molti detrattori è sempre lo stesso: l’elettrico è per pochi, le colonnine scarseggiano e i viaggi lunghi sono percepiti come piccole odissee. Ma non è più così, per lo meno non con le auto di ultima generazione.

Mazda6e da Nord a Sud (e ritorno)

Per smentire (ancora una volta) la narrazione, abbiamo deciso di mettere alla prova una berlina appena arrivata sul mercato lungo uno degli itinerari più classici, ma anche più temuti dal punto di vista infrastrutturale: da Milano ad Altamura, in provincia di Bari, passando per Napoli e Matera, e ritorno. L’auto è la nuova Mazda 6e, erede elettrica della storica Mazda 6, scelta non per caso: dimensioni da ammiraglia (4,92 metri di lunghezza, passo di 2,90 m), trazione posteriore e impostazione da grande stradista, con assetto neutro e tanta stabilità sul veloce.

La gamma prevede due versioni, entrambe con un solo motore sul retrotreno: la Standard Range con batteria LFP da 68,8 kWh e 190 kW (258 CV) di potenza, con 479 chilometri di autonomia nel ciclo WLTP - protagonista della nostra prova - e la Long Range con accumulatore da 80 kWh e 180 kW (245 CV), con 552 km dichiarati. In entrambi i casi la coppia è di 320 Nm, la velocità massima 175 km/h e lo 0-100 km/h sotto gli 8 secondi. 

Partiamo da Milano alle 9.00 del mattino con batteria al 100% e orizzonte fissato su Firenze. I primi 280 chilometri scorrono liscissimi: arriviamo con circa il 30% residuo e sfruttiamo la necessità di un rabbocco di elettroni per fare una piccola pausa pranzo. Collegata alla colonnina HPC, la 6e standard si assesta su picchi attorno ai 165–170 kW, in linea con quanto dichiarato (10-80% in circa 24 minuti) e con una curva di potenza che resta alta più del previsto per una batteria di questa taglia. In mezz’ora passiamo dal 30 al 99%, neanche il tempo di un giro per i negozi del centro commerciale vicino a cui abbiamo ricaricato, e ripartiamo verso Sud.

La seconda parte del viaggio si snoda verso Roma, dove facciamo una sosta breve per bagno e caffè che diventa naturalmente un'altra ricarica, per poi proseguire dritti fino a Napoli. A fine giornata il contachilometri segna 766 km in poco meno di 8 ore di guida effettiva e una media dei consumi ferma a 17 kWh/100 km, un dato davvero basso per il segmento. 

Il giorno dopo l’autostrada lascia spazio a statali e provinciali dirette a Matera, con saliscendi, curve e attraversamenti cittadini che ci fanno proseguire verso Altamura, dove trascorriamo la seconda notte. Qui la 6e mostra il lato più “Mazda”: sterzo preciso (anche se alcuni lo vorrebbero meno leggero), trazione posteriore che accompagna le linee, acceleratore progressivo, niente isterie o effetto “on/off”. In questo contesto il consumo medio scende a 16.8 kWh/100 km, con climatizzatore sempre acceso.

Interni, infotainment e ADAS

Dentro, la berlina giapponese è più salotto che astronave, con materiali premium, sedili comodi e tanto spazio dietro. La versione che abbiamo in prova è la Takumi Plus, con interni in nappa marrone, inserti color legno e tetto panoramico con parasole interno elettrico. Un gioiellino che, abbinato alla vernice metallizzata rossa (Soul Red Crystal), alza il listino (ne parliamo più avanti), ma che dà la netta sensazione di essere a bordo di un'auto di categoria ancora superiore.

Il sistema di infotainment, incastonato nel display centrale da 14,6 pollici, è fluido e intuitivo, il collegamento con Android Auto e Apple CarPlay rapidissimo e senza singhiozzi, ma la scelta di spostare praticamente tutte le funzioni sul touchscreen, trend ormai consolidato nell'automotive, lascia un pizzico di rammarico a chi, come noi, preferisce ancora qualche manopola e pulsante fisico. 

Sugli ADAS, la 6e propone un corredo completo in linea con le berline moderne: cruise control adattivo con funzione stop&go, mantenimento e centraggio di corsia, frenata automatica d’emergenza, monitoraggio dell’angolo cieco e del traffico trasversale posteriore, riconoscimento segnali stradali. Sulle lunghe percorrenze lavorano in modo progressivo e abbastanza pulito: la vettura alleggerisce il carico sul guidatore nelle fasi monotone, senza mai dare l’impressione di prendere davvero in mano il volante al posto suo.

Consumi finali e costi

Tornando al nostro viaggio, dopo neanche 48 ore è tempo di risalire lo Stivale, con un ritorno che si rivela il vero stress test dell'intera esperienza: quasi 900 chilometri in un’unica tirata con due sole soste di ricarica (una a metà, una “di sicurezza” più su) fino ad arrivare a Milano.

In totale abbiamo percorso 1.980 km in 22 ore di guida, per lo più su strade veloci, con un bilancio chiuso a 17,4 kWh/100 km di consumi medi, con autonomia reale nell’ordine dei 350 chilometri in autostrada e dei 400 chilometri nel misto.

Per quanto riguarda i costi, tema sempre caldo, lungo il viaggio abbiamo aggiunto 308 kWh per una spesa complessiva di 187 euro, pari a 8,7 euro ogni 100 km (precisiamo che non abbiamo sempre ricaricato alle Free-to-X in autostrada, notoriamente più costose delle colonnine HPC dislocate sugli altri tracciati, per concederci ogni tanto la possibilità di sgranchirci le gambe in un luogo che non fosse un affollatissimo Autogrill). Una berlina termica di pari categoria, ipotizzando 7 l/100 km e i prezzi attuali della benzina, avrebbe richiesto circa 235 euro di carburante. Non è un abisso, ma abbastanza per dire che viaggiare in elettrico, nonostante la recente schizofrenia dei costi dell'elettricità, non implichi necessariamente costi di rifornimento maggiori.

Quanto ai listini, in Italia la Mazda 6e parte da 43.850 euro per la versione Standard Range da 68,8 kWh in allestimento Takumi e arriva a 45.500 euro per la Takumi Plus provata da noi (che raggiunge i 47.000 euro se si opta per la colorazione Soul Red Crystal). La Long Range 80 kWh è a listino a 45.450 euro in allestimento Takumi e 47.100 euro in allestimento Takumi Plus. Siamo nel pieno del segmento delle berline elettriche medie-superiori: in mezzo, per intenderci, a proposte come Tesla Model 3, Hyundai Ioniq 6 o le versioni d’ingresso di Volkswagen ID.7, con un posizionamento che guarda più alle generaliste “alte” che alle premium tedesche, ma con dimensioni e caratteristiche da concorrente diretto.

Viaggiare in elettrico è possibile

I duemila chilometri del nostro viaggio non solo dimostrano che si possa affrontare serenamente un Nord–Sud–Nord in elettrico, ma mettono l'accento su come lo si è fatto. La Mazda 6e lo ha gestito con numeri puliti, senza chiedere rinunce a chi è al volante: è il comportamento che - nel bene e nel male - ci si aspetta oggi da una berlina elettrica di segmento D/E ben progettata, ma che non tutte sanno mantenere.

Un’auto del genere ha senso per chi può contare su una ricarica domestica o aziendale e percorre molti chilometri l’anno, meno per chi vive ancora appeso alle colonnine pubbliche di quartiere. All’interno di questo perimetro, però, la 6e è un'auto efficiente, comoda, ben costruita e coerente, che non solo contribuisce a confutare le obiezioni sull’elettrico nelle lunghe percorrenze, ma le rimette in scala. E, quantomeno, fa sì che smettano di essere l’argomento principale.