Da settembre nuovi incentivi per le auto elettriche, ma non per tutti. Cosa bisogna sapere

Il governo rilancia l’Ecobonus con contributi fino a 11.000 euro, ma introduce vincoli stringenti su reddito, rottamazione e area geografica

di Greta Rosa - 08/08/2025 11:42

Dopo mesi di incertezza e un inizio d’anno senza nuovi stanziamenti, il governo italiano è pronto a rilanciare il sostegno alla mobilità elettrica con un nuovo pacchetto di incentivi che entrerà in vigore a settembre 2025. L’annuncio era arrivato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un question time alla Camera. Ora è ufficiale: il Ministero ha adottato il decreto attuativo che definisce criteri, modalità e risorse - circa 597 milioni di euro – per l’erogazione dei nuovi contributi, destinati a cittadini e microimprese residenti in aree urbane ad alta densità di traffico.

L’obiettivo dichiarato è ambizioso: promuovere l’acquisto di almeno 39.000 veicoli elettrici entro il 30 giugno 2026, grazie a fondi in parte riprogrammati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inizialmente previsti per l’installazione di colonnine di ricarica.

I nuovi requisiti: cosa sono le FUA

Il nuovo Ecobonus sarà accessibile solo per l’acquisto di auto 100% elettriche (BEV) e sarà legato a requisiti stringenti. Per i privati con ISEE fino a 30.000 euro, il contributo potrà arrivare fino a 11.000 euro, mentre per chi ha un reddito superiore, il massimo incentivo sarà di 9.000 euro. In entrambi i casi sarà obbligatoria la rottamazione di un veicolo a benzina o diesel fino a Euro 5. Le microimprese, invece, potranno ottenere un contributo pari al 30% del prezzo del veicolo commerciale (categorie N1 e N2), con un tetto massimo di 20.000 euro per mezzo.

C’è però un elemento nuovo e potenzialmente controverso nella nuova nella misura: gli incentivi saranno riservati esclusivamente ai residenti delle cosiddette Aree Urbane Funzionali (FUA). Si tratta di zone individuate dall’ISTAT che comprendono le grandi città italiane e i comuni dell’hinterland, uniti da intensi flussi quotidiani di pendolarismo verso i poli urbani principali. In totale sono poco più di 100 aree, che però coprono circa il 60% della popolazione italiana. Tra le più estese figurano Milano, Roma, Napoli e Torino. Qui potete consultare la lista

La logica alla base della scelta è quella di concentrare le risorse pubbliche nei territori dove l’auto è utilizzata ogni giorno per spostamenti sistematici per ridurre l’impatto ambientale nelle zone a maggiore densità di traffico. Ma è una decisione che rischia di escludere molti cittadini residenti in aree interne o rurali, proprio quelle dove la scarsa presenza di trasporto pubblico e colonnine rende l’adozione dell’elettrico ancora più difficile.

Le richieste di incentivo – si legge nella nota ministeriale – saranno gestite tramite una piattaforma digitale realizzata da Sogei, che consentirà ai cittadini di registrarsi e ai concessionari di aderire all’iniziativa, con sconto diretto applicato al momento dell’acquisto. Il sistema sarà operativo entro fine estate, in tempo per l’avvio ufficiale del programma a settembre.