Sono passati vent’anni dall’arrivo sul mercato di BMW Serie 1, la “piccola” della Casa dell’Elica giunta oggi alla quarta generazione. Se all’epoca costituiva un unicum nel segmento delle compatte premium, complici linee distintive, trazione posteriore e motore longitudinale (non a caso, il claim recitava “One like no one”), adesso è una berlina di fama consolidata (convertitasi alla trazione anteriore), con 3 milioni di unità vendute a livello mondiale alle spalle, un approccio ancora più sportivo e proposte a benzina e diesel affiancate dalla tecnologia mild hybrid a 48 volt. Ma anche un processo di produzione che prevede il riciclo dei materiali e la conservazione delle risorse per migliorare il suo intero ciclo di vita, segno di come si sia adattata alle necessità del presente, tenendo a mente la lezione del passato.
La nuova BMW Serie 1 è un’auto fortemente europea, con l’80% delle vendite previste per il mercato del Vecchio Continente (capeggiate dalla natìa Germania, mentre in Italia le previsioni si attestano al 15%). L’abbiamo provata in anteprima, nella versione a benzina (tre cilindri turbo) con tecnologia mild hybrid che arriva a 170 CV grazie al modulo elettrificato. Un sistema, quello dell’ibridazione “leggera”, che fa da supporto al motore termico, andando a lavorare sulle partenze e le fasi dell'accelerazione per risparmiare carburante. Avremmo preferito una versione elettrica? Senz'altro sì, ma la gamma elettrificata del gruppo - MINI compresa - è ben ricca, segno di come anche un marchio storico come BMW sposi una visione orientata al futuro.
Carattere e sportività
L’indole ancora più sportiva del nuovo modello è visibile a colpo d’occhio e sottolineata in particolare dall’anteriore, la parte in cui è senza dubbio stato fatto il lavoro maggiore a livello di design, con un frontale ribassato, un nuovo gruppo ottico con opzione a LED (e rivisitazione dei quattro “occhi” BMW) e la calandra con listelli non più solo verticali, ma anche obliqui, che da marzo 2025 si potrà retroilluminare come optional.
Interni e tecnologia
È però entrando nell’abitacolo, che si ha la netta sensazione di avere a che fare con un’auto davvero (r)innovata. Parole d’ordine, essenzialità e tecnologia: i sedili, riprogettati, abbandonano la pelle di serie per far spazio a materiali eco-friendly, la plancia è ridisegnata e privata di gran parte dei tasti fisici presenti in precedenza, ora inglobati in modalità touch dall’imponente “display curvo” già visto a bordo delle sorelle X1 e X2, che comprende il virtual cockpit da 10,2 pollici e lo schermo da 10,7 pollici dedicato all’infotainment.
Quest’ultimo integra il nuovo BMW iDrive con sistema operativo OS9, basato su Android Open Source ma sviluppato dalla casa madre, che include un app store da cui è possibile scaricare applicazioni extra, sia gratuite sia a pagamento, con aggiornamenti software a distanza più rapidi e frequenti. La sensazione, al primo utilizzo, è di avere tra le “dita” un grande tablet, fluido e facilmente accessibile dalla postazione di guida, con cui è anche possibile guardare serie TV o giocare – a veicolo rigorosamente fermo – grazie a un sempre più ricco catalogo di videogiochi installabili. Il BMW Personal Assistant, diventato ancora più smart, permette, tra le altre cose, di regolare il climatizzatore, telefonare o impostare la navigazione con un semplice comando vocale, e grazie all’AI memorizza a discrezione dell’utente le sue abitudini e preferenze. Ça va sans dire, la vettura è compatibile con Android Auto ed Apple CarPlay.
Con la piccola di casa, BMW non lesina nemmeno sul fronte dei sistemi di guida e parcheggio automatizzati, ereditati dalle “classi” superiori della famiglia: presenti, di serie, il Driving Assistant con avviso di collisione anteriore, Lane Departure Warning, Exit Warning e Traffic Sign Recognition, così come il Parking Assistant con Reversing Assistant. Come optional, troviamo il sistema di assistenza allo sterzo e al controllo della corsia, il sistema di assistenza automatica al superamento dei limiti di velocità e l'indicazione del percorso quando si utilizza l'Active Cruise Control con funzione Stop & Go.
Fiore all’occhiello, che purtroppo chi scrive non ha potuto testare (ma non si esclude avverrà in futuro): sulla 120 e 120d - ibride leggere - c’è anche il Parking Assistant Professional, sempre ereditato dalle sorelle maggiori, con cui è possibile “manovrare” il parcheggio dallo smartphone.