Più autonomia, ricarica rapida e batterie unificate: cosa cambia con la nuova piattaforma MEB+ di Volkswagen

Con la MEB+ Volkswagen aggiorna la sua architettura elettrica: più efficienza, software moderno e tempi di ricarica ridotti. Sarà la base dei modelli ID e Cupra dal 2026

di Redazione - 12/09/2025 13:19

C’è un dettaglio che rischia di passare inosservato tra i concept scintillanti e i modelli in anteprima di IAA Mobility 2025, il salone della mobilità sostenibile di Monaco, ma che in realtà è il cuore del futuro elettrico di Volkswagen. Non parliamo di un nuovo SUV né di una citycar, ma di una piattaforma: si chiama MEB+ ed è l’evoluzione della MEB, l’architettura che ha permesso al gruppo tedesco di costruire negli ultimi anni la gamma ID e i derivati firmati Audi, Škoda e Cupra.

Non è ancora il salto definitivo - quello lo farà la SSP, la piattaforma unica che arriverà più avanti nel decennio - ma la MEB+ funge da "anello intermedio" necessario a colmare limiti e criticità della prima generazione di elettriche di Wolfsburg.

Batterie unificate e più efficienti

La novità più importante riguarda le batterie. Al posto della moltitudine di formati e fornitori, il gruppo ha deciso di puntare sulla Unified Cell sviluppata da PowerCo, la controllata per le tecnologie di accumulo. È una cella prismatica standard, utilizzabile con chimiche diverse, che permette economie di scala, maggiore densità energetica e un minor costo per kilowattora.

La nuova architettura cell-to-pack elimina i moduli intermedi, sfrutta meglio lo spazio e riduce peso e complessità. Volkswagen dichiara un incremento di efficienza stimato intorno al 10% rispetto alla generazione attuale, con benefici immediati sull’autonomia. Nei modelli compatti basati su MEB+, si parla di percorrenze che potranno superare i 450 chilometri WLTP, un valore che rende queste piccole elettriche competitive anche fuori dal traffico urbano.

Ricarica più rapida, software più moderno

Uno dei talloni d’Achille della piattaforma MEB era la lentezza di ricarica rispetto alla concorrenza, che la MEB+ promette di migliorare: dai circa 135 kW di picco si salirà a 175–200 kW in corrente continua, andando a sensibilmente i tempi di sosta alle colonnine. Non siamo ancora ai 800 volt promessi dalla futura SSP, ma è un compromesso che consente di mantenere i costi sotto controllo offrendo comunque un salto di qualità.

Anche l’elettronica di bordo verrà aggiornata. L’architettura di controllo sarà più modulare e connessa, in grado di supportare software di nuova generazione, aggiornamenti OTA più rapidi e una gestione più raffinata di motori ed energia. Previsti anche propulsori più efficienti, con maggiore coppia e minori perdite, per garantire performance brillanti senza sacrificare i consumi.

Modelli attesi e calendario

La MEB+ farà il suo debutto sulle strade già nel 2026 a bordo del SUV compatto ID. Cross, della futura ID. Polo e della Cupra Raval.

In parallelo, Volkswagen sta costruendo le basi industriali: la produzione delle nuove celle partirà a Salzgitter, in Germania, e verrà estesa a Valencia e al sito canadese di St. Thomas. L’obiettivo dichiarato è che, entro pochi anni, l’80% dei veicoli elettrici del gruppo utilizzi la stessa tipologia di cella, con vantaggi sia sui costi sia sulla stabilità della catena di approvvigionamento.

In attesa della SSP

La MEB+ non è quindi la destinazione finale, ma una piattaforma ponte con migliore autonomia, ricarica e gestione elettronica (sebbene ancora ancorata all’architettura a 400 volt). Un passaggio obbligato per preparare il terreno alla SSP (Scalable Systems Platform), l’architettura unica che, come detto, dovrebbe sostituire tutte le varianti attuali e introdurre finalmente gli 800 volt, motori ancora più compatti e una digitalizzazione completa.

Nel frattempo, saranno proprio i modelli basati su MEB+ a decidere se Volkswagen riuscirà a colmare il gap con i rivali cinesi e americani sul terreno più concreto: quello dell’efficienza e della facilità d’uso quotidiano.