Ad Abu Dhabi la prima gara di monoposto autonome, guidate dagli algoritmi

La Autonomous Racing League di Abu Dhabi ha inaugurato l’era delle corse autonome, con il Politecnico di Milano e l’Università di Modena in prima linea.

di Gabriele Arestivo - 02/05/2024 16:32

La Autonomous Racing League di Abu Dhabi ha segnato un momento storico per il motorsport: otto monoposto a guida autonoma hanno preso il via nei giorni scorsi, promettendo spettacolo in salsa IA.

Questa competizione unica ha visto la partecipazione di due team italiani, il Politecnico di Milano e l’Università di Modena e Reggio Emilia, che hanno sfidato altre sei squadre internazionali. Nonostante le identiche Dallara Super Formula SF23 a disposizione di ogni team, la vera gara si è così svolta nel campo dell’ingegneria software, dove algoritmi e codici sono stati i veri protagonisti.

Ma non tutto è andato nel verso giusto e a soffrirne è stato soprattutto lo spettacolo, sintomo di una tecnologia già a buon punto ma lontana dalle competizione di un certo livello.

Tra sfide e innovazioni: l’Italia al centro della scena

Le squadre hanno lavorato con un’enorme quantità di dati raccolti da sensori avanzati, elaborati da supercomputer di bordo in tempo reale e in totale autonomia. Questo dettaglio è importante da sottolineare, perché a seguito di piccoli incidenti e stop improvvisi le monoposto sono state prelevate da piccole gru e riportate ai box per i check del caso. 

La gara non è stata quindi priva di ostacoli: incidenti, confusione causata da bandiere gialle e problemi tecnici hanno messo alla prova i limiti della tecnologia attuale. Nonostante questi imprevisti, l’evento ha dimostrato le capacità della guida autonoma per il futuro della mobilità, con le monoposto capaci di sfrecciare ad oltre 250 km/h e aggiustare traiettorie in piena libertà. 

Un passo verso il domani: la corsa continua 

La prima gara dell’A2RL si è conclusa con la vittoria del team Tum, dopo una serie di stop che hanno penalizzato lo spettacolo in pista. Questi primi passi nel mondo delle corse autonome sono comunque fondamentali per lo sviluppo futuro, e l’aspettativa è che un giorno queste tecnologie possano eguagliare, se non superare, le prestazioni umane.

Per ora, celebriamo questi progressi come i primi traguardi di un bambino che impara a camminare, consapevoli che il percorso sarà lungo ma ricco di promesse.