Terna ha fornito i dati sui consumi energetici nazionali del 2022, con una domanda di energia elettrica che è diminuita dell’1% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di 316,8 TWh.
Le fonti rinnovabili hanno coperto il 31,1% della domanda, ma c’è stato un notevole calo nella produzione idroelettrica a causa della siccità. Purtroppo c’è poco da esultare: nel 2021, infatti, le rinnovabili avevo coperto oltre il 36% del fabbisogno nazionale.
La contrazione della domanda di elettricità è stata causata da una serie di fattori, tra cui la riduzione dei consumi promossa dal governo, i prezzi elevati dell’energia e le temperature miti. Contrazione derivata di un anno “a due velocità”, con variazioni tendenziali positive nella prima parte dell’anno e negative a partire dal mese di agosto.
La produzione nazionale netta è diminuita dell’1,3% rispetto al 2021, con aumenti nelle fonti fotovoltaica e termoelettrica e diminuzioni nelle fonti idroelettrica, eolica e geotermica.
La contrazione della generazione idroelettrica, imputabile al lungo periodo di siccità, è stata parzialmente compensata dall’aumento della generazione termoelettrica e in particolare dall’incremento di quella a carbone a seguito delle azioni messe in atto dal Governo per fronteggiare la crisi gas.