L'anno prossimo assisteremo alla fine di un'era: quella del mercato tutelato dell'energia, più correttamente servizio di maggior tutela, che sparirà cedendo il posto al solo mercato libero. Si tratta di una svolta epocale per il settore energetico italiano, che ha preso il via con una prima fase di liberalizzazione voluta dal decreto Bersani nel 1999 per allinearsi alle direttive UE, ed è stata portata a compimento quest'anno con il decreto Milleproroghe.
Nonostante il tema dibattutissimo e l'imminenza del passaggio, le differenze tra i due mercati e le conseguenze a cui porterà l'evento non sono ancora del tutto chiare per i cittadini: secondo un sondaggio realizzato dalla società NielsenIQ per Pulsee Luce e Gas, un italiano su quattro confessa di non conoscere la differenza tra mercato libero e servizio di maggior tutela. I giovani, in particolare, sono la categoria meno consapevole a riguardo: il 54,1% della fascia d’età tra i 18 e i 25 anni è ignara dei singoli avvenimenti.
Facciamo un po' di chiarezza.
Differenze tra mercato tutelato e mercato libero
Optando per il mercato tutelato dell'energia, i consumatori hanno finora potuto accedere all'energia elettrica e al gas naturale alle condizioni economiche e contrattuali stabilite dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che aggiorna le tariffe in base all'andamento dei prezzi delle materie prime sul mercato. Il mercato tutelato si rivolge ai clienti domestici, alle reti di illuminazione pubblica e alle microimprese con meno di dieci dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro.
Dalla fine degli anni Novanta, con la liberalizzazione del mercato dell'energia, al servizio di maggior tutela si è affiancata una seconda opzione per i cittadini: il mercato libero, con cui i consumatori hanno la possibilità di scegliere tra le diverse offerte proposte dai fornitori di energia elettrica e gas, che possono differire per prezzo, durata, modalità di pagamento e servizi aggiuntivi. Nel mercato libero, i consumatori possono confrontare le tariffe e selezionare quella più conveniente e adatta alle proprie esigenze, usufruendo anche di eventuali sconti e promozioni.
Cosa succede dopo?
Come anticipato in apertura, dal 10 gennaio 2024 per il gas e dal 1 luglio 2024 per l'energia elettrica, il mercato tutelato dell'energia cesserà di esistere e tutti i consumatori dovranno scegliere un fornitore del mercato libero. Un passaggio che comporterà alcuni cambiamenti per i consumatori, tra cui la possibilità di avere un unico fornitore per entrambe le utenze (semplificando, così, la gestione delle bollette) e accedere ad offerte più vantaggiose e servizi aggiuntivi grazie alla concorrenza tra i fornitori.
Passare al mercato libero è gratuito e non comporta interruzioni di fornitura o interventi tecnici ai contatori. Inoltre, i consumatori possono cambiare fornitore in qualsiasi momento, senza penali o costi di disdetta.
Ma cosa succede se non viene effettuato il passaggio entro le date stabilite? Non sono previste sanzioni o interruzioni di fornitura: i clienti che non sceglieranno un operatore del mercato libero entreranno in una fase di transizione, in cui saranno assegnati a un fornitore provvisorio, secondo diverse modalità.
Nuovi scenari
Il passaggio al mercato libero dell'energia è un'opportunità per i consumatori di avere maggiore libertà di scelta e di risparmio sulle bollette di luce e gas. Per approfittarne, è consigliabile confrontare le diverse offerte disponibili sul mercato e valutare attentamente le condizioni economiche e contrattuali.
Per facilitare il confronto, è possibile utilizzare dei comparatori online, che permettono di visualizzare le tariffe più convenienti in base al proprio profilo di consumo e alle proprie preferenze. In questo modo, si potrà trovare l'offerta più adatta alle proprie esigenze e passare al mercato libero in modo semplice e sicuro.
Contenuto realizzato in collaborazione con Pulsee Luce e Gas